domenica 18 dicembre 2016

Step 23 - Un colore "selvaggio"

 Da "Pensiero selvaggio" di Claude Levi-Strauss oggi ne approfittiamo per riflettere insieme dello stato primordiale del black. L'autore infatti spiega come il pensiero selvaggio sia intrinseco nella radice delle cose. E' la vita di ogni nome, è la nascita dell'espressione, il suo sviluppo.




Siamo abituati a chiamare le "cose" con un nome, ma diamo per scontato che questo ci sia sempre stato. Vi siete mai chiesti perchè la mela si chiama mela? o da dove arrivi il termine "cosa"?

Andiamo in fondo verso le origini di tutto e cerchiamo di capire, nello specifico dei colori, come il nero sia stato riconosciuto, adottato e divulgato nel mondo.

Kate Smith nel suo articolo Origin of the Word Black ci aiuta nel comprendere il selvaggio che c'è del nero. Le prime sensazioni di questo colore, infatti, sono connesse alla figura del male. Nessun altro colore riesce a proiettare un immagine così forte come la morte, la sofferenza, la paura.
Si pensa che i primi ad identificare e, di conseguenza, a denominare tali emozioni, fossero una tribù di proto indo-europei che associavano la magia dell'ardere, del bagliore, al suono "bhleg". Questo divenne con il tempo il simbolo dell'inverno, durante il quale tali popolazioni tentavano di sopravvivere con il calore ed il bagliore del fuoco.

Con l'evolversi delle tribù, anche il linguaggio trovava sempre più riferimenti, dal greco "phlegein" al latino "fragrare". Tuttavia, il nero come lo conosciamo oggi, ha intrapreso il suo percorso in Europa durante il primo millennio aC nella lingua antica anglosassone con la parola "blak".
Di contro, in epoche successive, si divulgò anche il termine "blac" che stava ad indicare invece luminosità, chiarore.

Per questi motivi, il pensiero selvaggio che si nasconde dietro il nero, penso che sia l'attimo aulico della fiamma, le sensazioni che emana, le emozioni alla quale si riconducono. Come per ogni cosa, anche con il nero l'uomo ha pur dovuto avere la necessità di identificarlo, di indicarlo con un nome che è indipendente da ogni influenza materiale e terrena.

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